Hamza e il Kasbah Team

 

Anas

 

I RAGAZZI DELLA CASBAH

 

Dov’è Hamza?

Hamza! ‘aìna Hamza? in uno stretto vicolo della casbah di Tangeri, stupidamente con un cappellino in mano, anzi una visiera colorata, cerco Hamza, uno dei bambini più difficili del quartiere. Non chiede mai nulla, sembra superiore ai giochi degli altri coetanei, e guarda sempre gli stranieri, soprattutto europei, con sufficienza. E’ biondastro, gli occhi di un azzurro intenso, il viso spigoloso… piuttosto bello. Non molto alto, esile, anzi un po’ troppo magro, ma e’ difficile in Marocco vedere bambini in carne: per lo più sono in ossa.
Sono già tre anni che vengo periodicamente qui a Tangeri, e sono tre anni che sono circondata da bambini e ragazzi che chiedono. Chiedono tutto: dalla moneta alla penna, dalle scarpette da calcio al pallone (ovviamente sempre da calcio). Come mi vedono? Una vecchia grassa, ricca…e disponibile. Bussano a tutte le ore, mi chiamano fino a notte tardi: Lora, Lora!!! Si aspettano sempre che abbia qualcosa per loro: un anno fa avevo chiesto di fare dei disegni; in cambio delle matite colorate e dei pennarelli, un disegno della casbah, anche solo un particolare. Ed ecco i più bravi arrivare puntuali con un foglietto in mano: Lora! In cambio un altro pennarello, un dolcetto, un album; ma anche saponette dalle forme strane, portamonete usati, sassi dipinti. Tutto quello che credono sia un prodotto del ricco Occidente.

Come la visiera che sto portando ad Hamza. Una di quelle che ho comprato in Italia, dal mio amico senegalese Hamadou (un ambulante incazzoso che mi rifila tutto quello che vuole), circa una ventina, che però non sono bastate per tutti. Per Hamza, che per la prima volta si abbassa a chiedere qualcosa, non ho più nulla. Vuole anche lui la sua visiera. So che e’ importante stabilire un contatto con lui, il piccolo Hamza che sembra già un capetto.
Bene, ci si veste e si va nel primo negozio della casbah a comprare una visiera, uguale in tutto e per tutto alle altre, tranne nel prezzo: un decimo di quelle italo-senegalesi, ma l’effetto e’ uguale.
Dove abita Hamza? Chiediamo all’uomo della prima bottega di pane. Troppi Hamza, ci dice, quale? Un bimbetto piccolissimo ci prende per mano, lui sa quale Hamza cerchiamo, ha visto la visiera uguale a quella che ha preso a casa nostra. Hamza, scendi! Faccio roteare la visiera… Si affaccia, sollecitato da tutte le donne della casa, e si illumina quando vede la sua visiera.
Comincia con un bacio la nostra amicizia. Dopo averlo conquistato, l’ho nominato capo dei ribelli: quindi responsabilizzato e tranquillizzato. Così almeno credevo.
Chissà come si trova ora in Spagna.                                                         

                                                                                                                        (continua)

 

"I ragazzi della Casbah" è in pubblicazione in Italia ed è già uscito in Marocco nella traduzione di Madeleine Carbonnier per le edizioni "Khbar Bladna" di Tangeri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



                  Ed.Khbar Bladna

      

    Les Gosses de la Kasbah

                

            Presentazione del

                    libro a  Tangeri

 

 

 


 

 

 

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